MIELI DELLA LUNIGIANA DOP

MIELE DELLA LUNIGIANA

ACACIA

Caratteristiche organolettiche
Il miele di acacia della Lunigiana si mantiene a lungo liquido e limpido e si presenta quindi in questo stato durante tutto il periodo di commercializzazione.
Può eventualmente presentarsi torbido per la fondazione di cristalli senza tuttavia raggiungere una cristallizzazione completa.
Il colore è molto chiaro, da pressoché incolore a giallo paglierino. L’odore è leggero, poco persistente, fruttato, confettato, simile a quello dei fiori. Il sapore è decisamente dolce, con leggerissima acidità e privo di amarezza. L’aroma è molto delicato, tipicamente vanigliato, poco persistente e privo di retro gusto. La consistenza è sempre viscosa, in funzione del contenuto d’acqua.

Caratteristiche chimico – fisiche
e microscopiche

Le caratteristiche chimico-fisiche peculiari del miele di acacia sono riportate nella tabella n.1. I parametri più importanti sono indicati con un asterisco.
Oltre ai requisiti previsti dalla normativa vigente, il miele della Lunigiana di Acacia presenta le seguenti caratteristiche:
1) contenuto in acqua: non superiore a 18 %
2) contenuto in idrossimetilfurfurale (HMF): non superiore a lO mgi kg al momento delI’ invasettamento;
3) contenuto massimo di sostanza insolubile non superiore a 0,1 %

Caratteristiche melissopalinologiche
Il sedimento del miele, si presenta in genere povero di polline sempre appartenente alla prima classe di rappresentatività (fino a 20.000 granuli di polline/IO g di miele), spesso con meno di 10.000 gp/IO g di miele.
Lo spettro pollinico del Miele della Lunigiana di Acacia è rappresentato in fig. 1; è formato dai cosiddetti pollini caratteristici o marcatori di questo tipo di miele uniflorale che sono; robinia pseudoacacia, castanea sativa, fraxinus omus, quercus, erica arborea, cistus, rhinanthus; mentre i pollini rari sono quelli indicati in tabella 2.

MIELE DELLA LUNIGIANA

CASTAGNO

Caratteristiche organolettiche
Il miele della Lunigiana di castagno si mantiene per lungo tempo allo stato liquido. Si presenta quindi in questo stato durante tutto il periodo della commercializzazione. Può tuttavia presentare una cristallizzazione molto ritardata e incompleta.
Il colore è ambra scuro, spesso con tonalità rossastra. L’odore è forte e penetrante; il sapore persistente con componente amara più o meno accentuata e retro gusto dai caratteri simili a quelli dell’odore.
Caratteristiche chimico – fisiche e microscopiche
Oltre ai requisiti previsti dalla nonnativa vigente, il miele di castagno presenta le seguenti caratteristiche:
1) contenuto in acqua: non superiore a 18%.
2) contenuto in idrossimetilfurfurale (HMF): non superiore a 10 mg/kg al momento dell’invasettamento;

Caratteristiche chimico – fisiche
Le caratteristiche chimico-fisiche peculiari del miele di castagno sono evidenziate nella tabella n. 3 di seguito riportata. I parametri più importanti sono indicati con un asterisco.

Caratteristiche melissopalinologiche
Il sedimento del miele, si presenta ricco di polline. Appartiene alla In -IV classe di rappresentatività, sempre con un numero di granuli pollinici superiore a 100.000/10 g di miele, con una media di 300.000 gp/10g.

Aspetti agronomici
con particolare riferimento alla influenza sulla produzione di miele in Lunigiana
Il territorio della Lunigiana, per le sue caratteristiche pedologiche ed oro grafiche è sempre stato utilizzato in modo poco intensivo, con conseguenti benefici per la conservazione dell’ambiente naturale.
Negli ultimi trenta anni l’agricoltura è divenuta sempre più estensiva e marginale nell’ambito delle attività produttive, con svantaggi dal punto di vista economico (emigrazione e pendolarità per motivi occupazionali) ma con indubbi benefici per l’integrità dell’ambiente, preservata anche dalla mancanza di uno sviluppo industriale compensativo.
Attualmente solo i territori del fondovalle sono utilizzati per circa un terzo per la presenza di terreni fertili con foraggere, cereali, vigneti ed oliveti.
Le aree collinari e montane sono coltivati solo per il 5-10% con foraggere, cereali, oliveti e vigneti.
Va comunque ribadito che il tipo di agricoltura presente in Lunigiana è a basso consumo di risorse, sostenibile con l’ambiente. L’utilizzo di presidi sanitari e di concimi chimici è assai limitato, come dimostra la forte adesione ai programmi comunitari che prevedono la riduzione degli inputs chimici in agricoltura (Reg. CEE 2078/92).
L’interesse apistico delle piante coltivate, in Lunigiana, è scarsQ sia per la limitata parte di territorio utilizzato, complessivamente poco più di un quinto fra colture agrarie e pascoli, sia, soprattutto, per gli indirizzi colturali prevalenti, che si riducono ad oliveti, foraggere, vigneti e cereali.